Già durante il progetto del bagagliaio DI 92.000 avevo in mente di realizzare qualcosa che fosse il più vicino possibile alla realtà. Affascinato dal mondo del PROTO:87 e di alcune realizzazioni di maestri artigiani (Top Train, Alpen Model, Elettren, per fare alcuni nomi), mi sono messo alla ricerca di un soggetto da riprodurre in 1:87 con il minor numero di compromessi possibile. La scelta è ricaduta sulle carrozze Tipo 1936.
Concepite per l'uso su linee secondarie al traino di locomotive a vapore leggere, mi hanno affascinato sin da subito per la loro linea elegante e allo stesso tempo leggera. In questo Capitolo non ci soffermeremo tanto sulla storia e l'evoluzione di questo interessante gruppo di carrozze, ma proveremo a raccontare la genesi del modello in scala 1:87.
La prima sfida quando si comincia un progetto nuovo è la ricerca di documentazione storica e fotografica. Il web ovviamente è dove viente fatta la prima scrematura e dove si reperiscono la maggior parte delle immagini che poi verranno utlizzate per definire gli schemi di verniciatura, le modifiche apportate nel tempo e l'ambientazione delle carrozze al vero (temporale, geografica e di composizione). In particolare, questo gruppo di carrozze non è stato particolarmente numeroso, quindi gli esemplari venivano concentrate in pochi depositi sparsi per l'Italia, tra cui il basso Piemonte (ancora in trifase), la Romagna e il nodo di Roma. Stabilire la collocazione geografica è fondamentale per la ricerca sui libri. Preziosi sono stati i libri fotografici di Renato Cesa de Marchi e la collana Binari in Piemonte di Aldo Riccardi.
Per una prima "scrematura" sulla storia e l'evoluzione di questa particolare famiglia di carrozze il volume di riferimento è stato "FS Carrozze: Dalle carrozze Tipo 1921 alle Tipo 1959" di Luigi Voltan, che descrive magistralmente con foto e schemi tutta la vita di queste carrozze, con inclusi i numeri di esercizio.
Una volta che vengono reperite le tutte queste informazioni, è il momento di passare alla parte tecnica. Da qualche anno a questa parte il punto unico di riferimento per i disegni originali delle Ferrovie dello Stato è il portale archivistico di Fondazione FS. Fortunatamente tra i disegni scansionati, vi sono quelli dei telai delle carrozze Tipo 1936, che è la parte più difficile da reperire nella documentazione fotografica. Da qui è possibile ricavare le misure principali e i particolari costruttivi dell'altrimenti misterioso sottocassa.
Infine, per avere un riscontro su quello trovato nei disegni e in letteratura, abbiamo cercato dei prototipi reali della carrozza. Al contrario delle sorelle a terrazzini, che furono realizzate in numero esiguo e si sono salvate in buona parte, delle carrozze Tipo 1936 sono rimasti davvero pochi esemplari. Abbiamo avuto notizia di qualche carrozza accantonata a Sesto Calende (VA), ma in cattive condizioni e difficilmente accessibili. Stesso discorso per alcune carrozze usate in luoghi privati ma altamente modificate e riadattate. Fortunatamente, proprio in quel periodo, si concludeva il restauro di una carrozza BCI 65.000 presso FD Costruzioni (Cancello Arnone, CE) per conto della Società Veneta Ferrovie (SVF). Grazie al preziosissimo aiuto del socio SVF Marco Messina, siamo stati in grado di organizzare una visita presso il deposito locomotive di Primolano, avendo accesso completo alla carrozza reale!
Così, dopo un lungo viaggio, finalmente è possibile verificare di persona tutte quelle cose che dal disegno non sono chiare. Armato di macchina fotografica, metro e asta metrica si fotografa e misura tutto quello che poi potrà servire sul foglio di disegno. E' stata una vera fortuna che la rimessa fosse dotata di fossa di ispezione, mi ha risparmiato almeno lo strisciarmi tra i binari!
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